In uno scenario caratterizzato dall’inasprimento della lotta all’evasione fiscale, alimentato anche dai recenti accordi internazionali di cooperazione per lo scambio delle informazioni, il D.L. n. 4/2014 ha introdotto la disciplina della collaborazione volontaria (cd. voluntary disclosure) finalizzata a fornire una sorta di ultima occasione a coloro che detengono patrimoni all’estero non dichiarati al Fisco in violazione della normativa relativa al monitoraggio fiscale.
Chiariamo subito. Non siamo davanti ad una nuova versione dello scudo fiscale. Anzi.
In primis questa procedura non prevede l’anonimato. Nello scudo poi si pagava una sanzione una tantum e lo stesso non prevedeva sanzioni penali. Con la voluntary disclosure si andranno invece a pagare per intero le imposte evase con agevolazioni solo per le sanzioni connesse. Inoltre, dal punto di vista penale, vengono meno solo i reati di dichiarazione omessa e dichiarazione infedele mentre la frode e gli altri reati fiscali rimangono, anche se alcuni di questi con sanzioni ridotte.
Monza e Brianza – Desio 20/02/2014