Ecco di nuovo il circo equestre delle tasse comunali. Ad aprire le danze è stato l’Ifel, che con una nota diffusa la settimana scorsa ha chiarito che i comuni non hanno nessun obbligo di inviare al domicilio dei propri cittadini i bollettini di pagamento pre-compilati per l’Imu e per la Tasi. Al contrario, sono i cittadini, se vogliono ricevere un aiuto, a doversi recare presso gli uffici comunali. Da quest’anno, la tempistica di versamento è pienamente allineata per l’Imu e per la Tasi. Le scadenze per il pagamento sono fissate per tutti i comuni al 16 giugno e al 16 dicembre, indipendentemente dalla data di approvazione delle deliberazioni relative alle aliquote e alle eventuali detrazioni, la prima rata dovrà essere versata sulla base dell’aliquota e delle detrazioni del 2014. Nulla vieta, però, che, nel caso in cui il comune abbia già deliberato in materia, magari determinando condizioni più favorevoli rispetto all’anno scorso, il contribuente possa far riferimento alle delibere relative a quest’anno anche per il pagamento dell’acconto. La seconda rata, invece, si calcolerà a saldo, applicando le aliquote e le detrazioni approvate dai comuni per il 2015, a condizione che le stesse siano inviate al Ministero dell’economia e delle finanze, per il tramite dell’apposito «portale del federalismo fiscale» entro il prossimo 21 ottobre, in modo che il ministero possa provvedere alla loro pubblicazione nel proprio sito internet entro il termine del 28 ottobre. Qualora gli enti non provvedano all’invio delle proprie deliberazioni entro il sopra citato termine, il saldo andrà conteggiato con le aliquote dell’anno precedente. Gli enti che decidono di non inviare il bollettino, devono comunque implementare un servizio di assistenza a favore dei contribuenti. In altri termini, i comuni devono garantire che il contribuente abbia la possibilità di conoscere l’importo esatto del tributo che deve versare. La semplificazione degli adempimenti rappresenta un obbligo per i comuni, che possono scegliere solo fra due modalità attuative (provvedere all’invio dei modelli di versamento precompilati o implementare dei sistemi che consentano di renderli disponibili ai contribuenti che ne facciano richiesta).
(Italia Oggi7 del 18 maggio 2015 – Matteo Barbero pag. 5)
Monza e Brianza – Desio 21/05/2015