Uno Statuto senza difese. Nel corso degli ultimi 13 anni, da quando cioè è stata approvata la L. 212/00 che avrebbe dovuto porre una barriera contro gli abusi dell’amministrazione fiscale, i contribuenti italiani hanno dovuto far fronte a violazioni (se ne contano oltre 500) sempre più frequenti e pesanti dei principi di tutela teoricamente fissato da questo provvedimento. Gli esempi recenti di mancato rispetto dei diritti dei contribuenti si sprecano. Si pensi agli acconti delle imposte dirette e Irap per le aziende: ad oggi, le società di capitali non sono a conoscenza dell’ammontare esatto di un versamento che devono effettuare entro il prossimo 30 novembre. Sulla stessa falsariga è la vicenda dei saldi Imu 2013 (il cui termine scade il 16 dicembre). Altra palese incongruenza rispetto ai principi dello Statuto va registrata in relazione allo spesometro: il 18 ottobre 2013 è stato pubblicato il modello con le relative istruzioni per la scadenza di metà novembre poi, di fatto, prorogata con un comunicato stampa del 7 novembre 2013 al 31 gennaio 2014. Mancano ancora le istruzioni dell’Agenzia, inoltre, per le comunicazione dei beni dati in uso a soci e familiari e per i finanziamenti e la ricapitalizzazione in favore delle imprese, un adempimento che scade il 12 dicembre.
(Il Sole 24 Ore del 26 novembre 2013 – Marco Bellinazzo pag. 7)
Monza e Brianza – Desio 28/11/2013