Test sulla tassazione delle controllate estere nel modello Unico 2014. In vista del versamento delle imposte di giugno, le imprese che detengono partecipazioni in società estere devono verificare la corretta applicazione delle disposizioni in materia di transfer price, residenza fiscale e normativa Cfc, sulle quali si concentrano negli ultimi anni controlli e accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Le circolari sull’attività di accertamento invitano gli uffici a concentrare i controlli, tra l’altro, sui seguenti fenomeni: trasferimento fittizio della residenza all’estero, esterovestizione societaria, stabili organizzazioni occulte di società estere, pianificazione fiscale aggressiva anche su base internazionale, politiche di prezzi di trasferimento non in linea con il principio del valore normale. Un primo aspetto riguarda la verifica delle condizioni di residenza fiscale estera della società, problema che spesso si ritiene limitato a strutture fittizie o senza un effettivo radicamento nel Paese in cui è situata la sede legale. Per quanto attiene ai dati societari, i più semplici da sottoporre a controllo, assume rilevanza innanzitutto il fatto che le riunioni degli organi sociali (Cda in particolare) siano svolte con regolarità, che si tengano presso la sede estera e che gli amministratori (in specie quelli con residenza italiana) partecipino in loco e non solo mediante teleconferenza o video conferenza. Va poi verificata la composizione del Cda e in particolare la residenza o il domicilio degli amministratori. In presenza di consiglieri italiani, risulta più arduo dimostrare che il Paese estero è di fatto il luogo in cui vengono assunte le decisioni di amministrazione.
(Il Sole 24 Ore del 29 maggio 2014 – Luca Gaiani pag. 39)
Monza e Brianza – Desio 30/05/2014