La riforma del condominio, che entrerà in vigore il 18.06.2013, prevede tra l’altro che si renda necessaria la maggioranza dei 4/5 dei partecipanti alle assemblee e del valore dell’immobile per modificare le destinazioni di utilizzo delle parti comuni.
La nomina dell’amministratore risulta obbligatoria quando i condòmini sono in numero superiore a 8. A tale proposito vale il numero dei proprietari, non quello degli alloggi
La legge di riforma del condomino prevede, tra l’altro, un maggior numero di doveri per l’amministratore. Egli dovrà, in particolare, conservare i documenti urbanistici e di sicurezza degli impianti e seguire le nuove regole di redazione del rendiconto condominiale annuale.
La riforma del condominio, con la creazione dell’anagrafe condominiale, ha di fatto cancellato il cosiddetto condomino “apparente”, ossia chi, con dichiarazioni e comportamenti, anche univoci, ingenerava nell’amministratore il ragionevole convincimento di essere l’effettivo proprietario.