Il conto del nuovo redditometro può rivelarsi meno pesante per coppie di fatto e famiglie allargate. La presenza di un maggior numero di componenti è in grado di riportare a situazioni di congruità eventuali disallineamenti tra redditi dichiarati e quelli riscostruiti dal Fisco attraverso spese (certe e per elementi certi), risparmi e investimenti oltre la soglia limite del 20%. La circolare n.6/E/24 ha, infatti, raccomandato agli uffici territoriali di fare una verifica ulteriore prima di procedere all’invio delle lettere per il redditometro. La verifica consiste nel riscontrare se la famiglia fiscale presente in Anagrafe tributaria coincide o meno con quella effettiva (o «anagrafica», come la definisce il documento di prassi). È la dichiarazione dei redditi la fonte di questa informazione: i dati sono ricavabili dai prospetti dei familiari a carico inseriti nei modelli Unico persone fisiche (il quadro FA), 730 e Cud. La famiglia fiscale comprende il contribuente, il coniuge (anche se non fiscalmente a carico), i figli e gli altri componenti fiscalmente a carico. In pratica, l’attribuzione dei valori di spesa con il nuovo redditometro rischierebbe di non intercettare figli maggiorenni e altri familiari, compresi i conviventi di fatto, non fiscalmente a carico.
(Il Sole 24 Ore del 25 marzo 2014 – Giovanni Parente e Gian Paolo Ranocchi pag. 41)
Monza e Brianza – Desio 25/03/2014