Spese medie Istat sempre più fuori dal redditometro, che ormai si avvicina al debutto. La conferma, seppur indiretta, arriva dall’informativa che accompagnerà le dichiarazioni dei redditi 2014. Il documento sul trattamento dei dati personali messo a punto dalle Entrate non contiene alcun cenno ai valori di spesa presuntivi ricavati dalle statistiche Istat. L’Agenzia sembra così orientata ad accogliere le indicazioni del Garante della privacy, che ha condotto un’istruttoria sul nuovo strumento di accertamento conclusa con il provvedimento del 21 novembre scorso. In pratica, voci di spesa come alimentari e abbigliamento, ma anche pasti e consumazioni fuori casa potrebbero essere utilizzate nella ricostruzione del reddito solo se sono già presenti dei dati a riguardo in Anagrafe tributaria. L’informativa pare, tra le righe, fare quel passo avanti richiesto dal Garante. La certezza definitiva dovrebbe arrivare comunque fra non molto tempo. La partenza della campagna dei controlli, con l’invio delle 35mila lettere ai contribuenti selezionati, dovrebbe essere anticipata da una serie di istruzioni operative dell’agenzia delle Entrate, che potrebbero anche essere contenute in una circolare. In quell’occasione potrebbe essere sancito l’addio completo alle medie Istat. Nel giro di qualche settimana l’operazione potrebbe anche (finalmente) decollare. Comunque l’Istat non sparirà del tutto perché allo stato attuale dovrebbe restare il “contributo” dei valori medi in alcuni voci che richiedono una personalizzazione con i dati effettivi del contribuente (le cosiddette spese per «elementi certi»).
(Il Sole 24 Ore del 20 gennaio 2014 – Giovanni Parente pag. 11)
Monza e Brianza – Desio 20/01/2013