Possibilità di “aggiornare” l’Isee in caso di perdita del lavoro. Modalità di calcolo differenziate dell’indicatore per prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria, per il diritto allo studio universitario e per i minorenni in presenza di genitori non conviventi. Definizione di «reddito» più ampia della precedente. E ancora potenziamento dei controlli, con Inps e agenzia delle Entrate, per evitare comportamenti fraudolenti o elusivi: nella relazione tecnica del nuovo «Isee» si cita questo esempio: l’80% dei nuclei familiari dichiara di non possedere un conto corrente o un libretto di risparmio, mentre nello stesso anno, secondo Bankitalia, la percentuale di famiglie in possesso di un deposito bancario o postale risulta pari al 91,5%. Dopo una lunga gestazione è in dirittura d’arrivo lo schema di DPCM che apporta un robusto restyling all’«Isee», l’«Indicatore della situazione economica equivalente», introdotto nel 1998 e utilizzato per accedere alle prestazioni sociali agevolate: dagli asili nido agli assegni di maternità, alle mense scolastiche, alle tasse universitarie, ai libri di testo. La riscrittura più equa dell’«Isee» è stata prevista dal governo Monti (D.L. n.201/11); e lo schema di DPCM (ha già acquisito i pareri di conferenza unificata, consiglio di stato, commissioni parlamentari, e oggi potrebbero arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri per il varo finale.
(Il Sole 24 Ore del 3 dicembre 2013 – Claudio Tucci pag. 3)
Monza e Brianza – Desio 06/12/2013