La persistenza di elementi di incertezza durante la prima fase istruttoria o anche la mancata presentazione del contribuente all’invito al contraddittorio potranno far scattare le indagini finanziarie nel nuovo redditometro. È quanto emerge dalla circolare n.24/E/13 che ha invitato gli uffici a valutare l’opportunità di attivare accertamenti bancari qualora, nonostante la partecipazione ai contraddittori, sussistano elementi di incoerenza o laddove il diretto interessato non ottemperi all’invito e non fornisca dunque le giustificazioni richieste. Le indagini consentono anche di individuare il reale possessore di un bene o l’effettivo utilizzatore di un certo servizio nonché le spese effettivamente sostenute. Pertanto le investigazioni finanziarie possono rappresentare un valido ausilio all’ufficio nella raccolta degli elementi probatori. Trattandosi di uno strumento istruttorio piuttosto invasivo, utile a trasformare gli elementi indiziari di tipo patrimoniale e gestionale in elementi probatori che mostrino la reale capacità contributiva del soggetto controllato, l’Agenzia ne raccomanda l’utilizzo anche in ragione della significatività dello scostamento tra il reddito determinabile sinteticamente e quello dichiarato.
(Il Sole 24 Ore del 21 ottobre 2013 – Rosanna Acierno pag. 1 N&T)
Monza e Brianza – Desio 25/10/2013