Nuovo regime dei minimi su misura. L’imposta sostitutiva del 15% sarà uguale per tutti, ma a seconda dell’attività esercitata dal prossimo 1° gennaio cambiano sia il tetto dei ricavi per l’accesso sia la deduzione forfettaria. Tra le piccole partite Iva i più penalizzati restano i professionisti. La riduzione del fatturato massimo da 30 mila a 15 mila euro annui non risparmia nessuna categoria: avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, ingegneri, medici, agronomi, geometri, periti industriali, geologi, promotori finanziari, assicuratori, psicologi e assistenti sociali. I costi sostenuti non saranno analiticamente deducibili, a eccezione dei contributi previdenziali. La base imponibile sarà determinata in via forfettaria applicando ai corrispettivi specifici coefficienti di redditività. Per i professionisti la base imponibile sarà formata dal 78% dei compensi percepiti. Per i commercianti la soglia dei ricavi viene fissata a 40 mila euro con redditività al 40%, così come per chi offre ristorazione o alloggio. Limite a 20 mila euro per gli ambulanti (con redditività del 54%), ma per quelli che cedono prodotti alimentari e bevande la soglia sale a 30 mila (di cui sarà imponibile il 40%). In ogni caso, per i primi tre anni sarà possibile fruire di un ulteriore abbattimento di un terzo del reddito. È quanto prevede la legge di stabilità 2015, approvata in prima lettura dalla camera.
(Italia Oggi del 2 dicembre 2014 – Valerio Stroppa pag. 22)