A conti fatti sono circa 10 giorni lavorativi. Un conto alla rovescia per strappare condizioni fiscali più vantaggiose. Il dilemma che riguarda molti aspiranti autonomi o piccole imprese in questi ultimi giorni dell’anno è se correre fin da subito ad aprire una partita Iva o meno. La decisione non sarà indolore sulle tasche dei futuri contribuenti. Perché aprire una partita Iva oggi e optare per l’attuale regime dei minimi significa garantirsi poi per altri quattro anni – se dovessero essere mantenute tutte le condizioni – un prelievo fiscale più basso (imposta sostitutiva al 5% invece che al 15%), una soglia di ricavi o compensi a 30mila euro che potrebbe avvantaggiare diverse categorie rispetto al regime agevolato in vigore dal 1° gennaio 2015, un calcolo del reddito che eviterebbe la “tagliola” della forfettizzazione ossia dell’applicazione di una percentuale predeterminata e variabile in base alla categoria di appartenenza. In pratica, vorrebbe dire sfruttare la ciambella di salvataggio (o se si preferisce un termine più tecnico la clausola di salvaguardia) offerta dal DDL di Stabilità nella versione entrata in Parlamento per mantenere l’attuale regime dei minimi fino alla naturale scadenza.
(Il Sole 24 Ore del 11 dicembre 2014 – Giovanni Parente pag. 45)
Monza e Brianza – Desio 11/12/2014