A dieci giorni dalla scadenza della mini-Imu l’incertezza regna sovrana. Tra i sindaci e di conseguenza tra i contribuenti dei 2.390 comuni interessati al versamento del nuovo obolo (il 40% della differenza tra l’imposta base e quella, con aliquota maggiorata, che si sarebbe dovuta pagare nel 2013) a cui gli italiani sono stati chiamati perché il governo non è riuscito a trovare le risorse necessarie per eliminare del tutto l’imposta. anche sulla riscossione dei micro-versamenti ognuno fa da sé. Perché, fermo restando l’importo minimo di 12 euro stabilito dalla legge, i comuni possono decidere di derogare tale soglia. Come riferisce la Consulta dei Caf già moltissimi comuni avrebbero deliberato di riscuotere anche gli importi sotto i 12 euro. Il problema della dead line per il pagamento rischia però di diventare particolarmente spinoso. Perché qui si combattono due tesi contrapposte originate da una norma della legge di stabilità 2014 (art.1, co.728 della L. 147/13) che ha prorogato proprio alla data di versamento dell’acconto Imu 2014 (16 giugno) il termine per regolarizzare i versamenti tardivi o parziali della seconda rata Imu 2013 senza il pagamento di interessi e sanzioni. Secondo alcuni questa sanatoria si applicherebbe anche alla mini-Imu. E così ragionano i sindaci che in queste ore stanno annunciando che non chiameranno alla cassa i contribuenti nel mese di gennaio. La tesi opposta è invece quella sostenuta dal governo.
(Italia Oggi del 14 gennaio 2014 – Francesco Cerisano e Matteo Barbero pag. 23)
Monza e Brianza – Desio 14/01/2014