Cade la presunzione sui prelevamenti bancari per i professionisti. Secondo la Corte Costituzionale è del tutto arbitrario presumere che un prelevamento non giustificato da un lavoratore autonomo sia un investimento produttivo, successivamente, di un compenso e dunque di un reddito non dichiarato. Inoltre, secondo i giudici, lo svolgimento dell’attività professionale è ben differente da quella dell’imprenditore, figura per la quale la rilevanza dell’attività personale è ben più limitata. Sono questi i fondamentali principi espressi dai giudici della Consulta con la sentenza n. 228 del 28 settembre scorso e depositata ieri. Si delinea, dunque, un principio che, al di là della portata sulla retroattività della norma, dovrà essere tenuto in considerazione dall’amministrazione finanziaria nel momento in cui intenderà far operare le presunzioni contenute nell’art.32 del d.P.R. n.600/73 per la parte relativa ai prelevamenti non giustificati.
(Italia Oggi del 7 ottobre 2014 – Rosanna Acierno pag. 17)
Monza e Brianza – Desio 07/10/2014