Con il CdM in programma questa mattina è il giorno della verità per la voluntary, ma sul tavolo del Governo dovrebbero approdare anche altre norme pesanti, in particolare quelle dedicate alla finanza locale. La mancata adozione del decreto questa mattina potrebbe avere esiti irreversibili – in sostanza, niente proroga, e niente neu-tralizzazione delle clausole sull’aumento delle accise carburanti, che quindi scatterebbe da giovedì. La soluzione più semplice a questo punto sembra ridurre il tutto a un solo articolo del D.L. che allungherà al 30 novembre il termine per la prima istanza di voluntary e al 31 dicembre quello per l’integrativa e per la relazione. Perché su tutto il resto c’è ancora battaglia. Se l’Agenzia ha continuato a chiedere un’addizionale per i ritardatari (bocciata, sembra) e soprattutto una decadenza più lunga per non affondare nell’imbuto di fascicoli – a ieri sera le istanze sono salite oltre soglia 40mila, raddoppiate in 10 giorni – dall’altro c’è chi pretende che entro quel nuovo termi-ne le Entrate chiudano tutta la pratica di liquidazione, evitando l’«effetto salame». Tra i temi scivolati dentro e fuori le varie versioni dei testi, c’è poi quello di alzare l’asticella per i regimi forfetari semplificati (oggi soglia a 2 milioni di euro) ma è probabile che questo dettaglio finisca semmai, come gli altri, negli emendamenti in sede di conversione. All’esame del CdM di questa mattina dovrebbe arrivare anche un pacchetto di norme sulla finanza locale, che interessano in particolare la grana dello sblocca-pagamenti nelle Regioni e il problema delle delibere comunali sui tributi approvate dopo il 30 luglio, termine per la chiusura dei preventivi (tranne che in Sicilia, dove la scadenza è domani).
(Il Sole 24 Ore del 29 settembre 2015 – Alessandro Galimberti e Gianni Trovati pag. 45)
Monza e Brianza – Desio 29/09/2015