Nuove modalità di quantificazione induttiva dei redditi sottratti a imposizione da imprese minori, professionisti ed evasori totali, maggiori controlli derivanti dagli sviluppi delle attività di polizia giudiziaria e di segnalazione di operazioni sospette, quantificazione, anche se solo ai fini statistici, delle imposte dirette evase dal contribuente. Sono queste alcune delle direttive contenute nella circolare del 19 novembre della Guarda di finanza relativa all’attività di verifica del 2015. Il documento adegua le linee operative dell’attività ispettiva, disciplinata con la circolare 1/08 e si sofferma, in particolare, sui fenomeni evasivi attuati da imprese e lavoratori autonomi di modeste dimensioni che operano direttamente con i consumatori finali. Nella circolare è stato dato rilievo all’importanza del contraddittorio con il verificato, precisando che le spiegazioni e le osservazioni, in questo genere di approcci, vanno sempre tenute in considerazione. Con riguardo, poi, agli evasori totali, l’eventuale rinvenimento di fatture relative a costi assume rilievo, in primo luogo, per la ricostruzione indiretta del volume d’affari, consentendo cioè di applicare una percentuale di ricarico al valore degli acquisti. Le fatture emesse, relative ai ricavi dell’impresa, non possono rappresentare invece il complesso dei componenti positivi non dichiarati. È verosimile, infatti, che l’evasore totale possa aver emesso i documenti solo per alcune operazioni compiute e non per la totalità. Ne consegue che costituiranno solo un elemento utile per confermare che il criterio induttivo utilizzato per la ricostruzione è coincidente con i documenti attivi rinvenuti.
(Il Sole 24 Ore del 22 novembre 2014 – Laura Ambrosi pag. 10)
Monza e Brianza – Desio 26/11/2014