La reintroduzione del limite di 10mila euro per la segnalazione nel quadro RW – motivato dalla necessità di escludere dall’obbligo di segnalazione i rapporti di conto corrente di ammontare non rilevante – sembrerebbe, di fatto, complicare il quadro normativo nella misura in cui genera un doppio binario tra monitoraggio fiscale (quadro RW di Unico) e liquidazione dell’imposta patrimoniale sulle attività finanziarie detenute all’estero (Ivafe). La modifica, qualora non preveda un regime transitorio, costringerà i tecnici delle Entrate a rivedere, a stagione dichiarativa inoltrata, i modelli di dichiarazione e le relative istruzioni che sono già stati approvati, con conseguenti ritardi anche nell’aggiornamento dei software utilizzati dai professionisti per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi. Il D.L. 4/2014, nella sua formulazione emendata, circoscrive l’esonero da RW ai soli conti correnti e depositi di valore inferiore a 10mila, mentre per l’Ivafe l’esclusione si applica ai conti correnti e ai libretti di risparmio con una giacenza annua inferiore a 5mila euro. Le differenze rispetto alle due previsioni di esclusione sono evidenti e gli obblighi di pagamento dell’imposta patrimoniale costringeranno comunque il contribuente a riportare nel quadro RW importi astrattamente rientranti nell’esonero del monitoraggio. L’intenzione del legislatore di semplificare il sistema con l’emendamento in commento sembrerebbe, quindi, non essere pienamente realizzata e rischia, invece, di creare ulteriori difficoltà sia agli operatori sia all’Agenzia delle Entrate che sarà probabilmente costretta a intervenire nuovamente sui modelli di dichiarazione e sulle relative istruzioni.
(Il Sole 24 Ore del 28 marzo 2014 – Michela Magnani e Alessio Vignarelli pag. 41)
Monza e Brianza – Desio 28/03/2014