Ancora un pasticcio sul fisco locale per l’IMU sui terreni. A cui il governo dovrà mettere una pezza in tempi stretti. Dopo le mille incertezze che hanno caratterizzato l’acconto Tasi di ottobre, questa volta l’ennesima grana per i contribuenti e i professionisti riguarda l’Imu sui terreni montani e arriva a pochi giorni dalla scadenza del saldo (16 dicembre). Sul banco degli imputati c’è il decreto del Mef che ha limitato l’esenzione totale dall’Imu ai soli terreni ubicati nei comuni con altitudine superiore ai 600 metri (sono in totale 1.578 municipi), mentre negli enti da 281 a 600 metri slm (2.568 centri) ne potranno godere solo i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. I sindaci, però, non fanno salti di gioia per questo inatteso surplus di entrate perché (secondo una prassi ormai consolidata nella finanza locale), in attesa di incassare realmente le compensazioni, il Mef ha decurtato subito il Fondo di solidarietà comunale di 350 milioni, lasciando ai primi cittadini l’ingrato compito di recuperare l’Imu agricola in meno di due settimane. Ecco perché dall’Anci è arrivata ufficialmente ieri la richiesta di uno slittamento del pagamento al 2015. «Per le criticità derivanti ai contribuenti e per le gravi ripercussioni sui comuni interessati».
(Italia Oggi del 4 dicembre 2014 – Francesco Cerisano pag. 30)
Monza e Brianza – Desio 4/12/2014