Slitta l’acconto solo per le società di capitali e i soggetti Ires, ma non per le persone fisiche, società di persone e soggetti assimilati. Queste le indicazioni che arrivano dalla lettura del comunicato stampa del CdM sul DL Imu e dalle indiscrezioni sul DM che deve integrare questo provvedimento. Questo il probabile quadro: per l’acconto Irpef si andrà alla cassa il 2 dicembre mentre per i soggetti Ires e per l’Irap delle società di capitali – comprese banche e assicurazioni – (non quelle delle persone fisiche, società di persone e soggetti assimilati, ancorate al 2 dicembre) la scadenza slitta al 10 dicembre. Chi non sarà in grado di pagare l’acconto nei termini, nonostante il differimento, disporrà dei cosiddetti ravvedimenti sprint, breve o lungo, per pagare le somme con mini-sanzioni e interessi del 2,5% annuo. Gli intermediari dovranno versare anche un acconto del 100% sul risparmio amministrato entro il 16 dicembre. Ed ecco le precentuali per i versamenti: l’acconto Irpef resta fermo al 100%; quello Ires dovrebbe passare al 102,5% mentre per banche e assicurazioni si impenna al 130%. Il risparmio gestito si colloca al 100% e la cedolare secca al 95%. Alla cassa entro il 2 dicembre anche i superminimi e i contribuenti che devono l’acconto Inps.
(Il Sole 24 Ore del 28 novembre 2013 – Tonino Morina e Gian Paolo Ranocchi pag. 5)
Monza e Brianza – Desio 29/11/2013