A fianco dell’indicatore “standard”, debutta l’Isee corrente, a cui si può ricorrere se si verifica una consistente contrazione del reddito a seguito della perdita o della riduzione dell’attività lavorativa di un componente il nucleo familiare. In questo modo, si vuole tener conto di eventi imprevedibili che possono modificare in modo sensibile la condizione economica della famiglia. La prima condizione necessaria per ricorrere all’Isee corrente riguarda la variazione dell’attività lavorativa. L’altra condizione prevede una variazione superiore al 25% della condizione reddituale calcolata secondo le regole dell’Isee corrente rispetto alle regole di quello “standard”. Per utilizzare l’Isee corrente è anche previsto che il richiedente presenti «documentazione e certificazione attestante la variazione della condizione lavorativa», ma il DPCM non specifica quali siano i documenti. L’indicatore “temporaneo” sarà ritenuto valido, ai fini delle richieste di prestazioni, per soli due mesi, ma i trattamenti concessi in tale periodo possono venire erogati anche successivamente.
(Il Sole 24 Ore del 4 dicembre 2013 – Matteo Prioschi pag. 2)
Monza e Brianza – Desio 06/12/2013