Rivoluzione in arrivo per l’Iva sul commercio elettronico «diretto»: dal prossimo anno, i criteri di localizzazione delle vendite di prodotti immateriali (es. musica, libri, software immateriali, scaricati via web) verso i consumatori finali saranno uniformati a quelli degli scambi «business to business», spostando la riscossione dell’imposta dal Paese del fornitore a quello del cliente anche quando il prestatore è un’impresa dell’Ue. Verrà così a cadere il «fattore Iva» che fino a oggi, nel sistema di tassazione all’origine, ha penalizzato i fornitori comunitari di servizi elettronici stabiliti nei paesi con le aliquote più alte. Le imprese non avranno comunque l’onere di identificarsi nei vari paesi membri in cui sono domiciliati i loro clienti: potranno, infatti, assolvere gli adempimenti d’imposta esclusivamente nel proprio paese, utilizzando il regime agevolato del mini-sportello unico, opportunamente «allargato».
(Italia Oggi7 del 24 marzo 2014 – Nicola Fuoco pag. 13)
Monza e Brianza – Desio 24/03/2014