Un cambio di denominazione con effetti speciali. A prevederlo è l’emendamento alla legge di stabilità e che sostituisce la già vecchia «Trise» con la nuova «Iuc». L’imposta unica comunale che camminerà su tre gambe: l’Imu sulla componente patrimoniale, la Tasi sui servizi indivisibili e la Tari sui rifiuti. In realtà di queste solo la prima non graverà sull’abitazione principale. Sempreché non sia di lusso. Tra le altre novità in arrivo spiccano la fissazione di un tetto complessivo del prelievo pari a quello oggi previsto per l’Imu e il ritorno delle detrazioni per le famiglie con cui i sindaci dovranno alleggerire il peso della Tasi. La nuova imposta comunale sarà unica non solo nel nome ma anche nelle modalità di versamento. Andrà corrisposta con un solo bollettino predisposto dai municipi, in quattro rate sulla falsariga di quanto già previsto per la Trise: 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio, 16 ottobre. A meno che i comuni non varino le scadenze o il contribuente opti per un pagamento unico a giugno. Al suo interno compariranno tre importi. Uno per ogni componente del prelievo. Ma solo quello relativo all’Imu, in caso di abitazione principale, sarà pari a zero. Sul fronte imprese infine relatori e governo sono alla ricerca delle risorse necessarie per ampliare dal 20 al 30% la deducibilità dell’Imu sui capannoni. Magari estendendo il beneficio fiscale anche all’Irap.
(Il Sole 24 Ore del 26 novembre 2013 – Gianfranco Ferranti pag. 19)
Monza e Brianza – Desio 27/11/2013