Uno degli aspetti più problematici che di frequente si presenta ai professionisti che devono assolvere agli obblighi antiriciclaggio è la ricerca del titolare effettivo delle prestazioni. I professionisti tenuti agli adempimenti antiriciclaggio devono eseguire l’adeguata verifica della clientela. La verifica consiste sostanzialmente nell’identificazione del cliente e della sua identità ovvero dell’eventuale titolare effettivo, sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da fonte affidabile e indipendente. In presenza di società, partecipate da altre società, si tratta in buona sostanza di risalire la “catena” di possesso delle partecipazioni fino a quando sia presente un socio che abbia il 25% più uno delle partecipazioni. È particolarmente eloquente, a questo proposito, una risposta fornita sul punto dal ministero dell’Economia e delle finanze l’11 novembre 2013 con la quale si chiedeva chi fosse il titolare effettivo di una società con tre soci: uno al 51%, uno al 30% e uno al 19 per cento. Il ministero ha chiarito che i titolari effettivi sono i due soci con più del 25% e non solo quello di maggioranza (51%). Il titolare effettivo deve essere individuato e identificato con conservazione dei dati nel fascicolo del cliente senza obbligo di registrazione in archivio unico. Ciò fino a quando il ministero della Giustizia, sentiti gli ordini professionali, non adotterà le disposizioni applicative sulle modalità di registrazione per i professionisti e i revisori contabili.
(Il Sole 24 Ore del 20 marzo 2014 – Antonio Iorio pag. 40)
Monza e Brianza – Desio 20/03/2014