ABITAZIONE PRINCIPALE – NIENTE PIGNORAMENTO

― 13 Novembre 2013

Blocco del pignoramento dell’abitazione principale, divieto di fermo amministrativo per i veicoli strumentali e limite di un quinto al pignoramento dei beni indispensabili all’impresa e al professionista. Al di là della chance delle 120 rate, le novità apportate dal D.L. n.69/13 (decreto «del fare») in materia di riscossione sono molte e di grande impatto operativo. Cominciando dalle procedure immobiliari, la modifica più rilevante è il divieto di espropriazione dell’abitazione principale. Questo divieto opera in presenza di quattro condizioni. Innanzitutto, deve trattarsi dell’unico immobile posseduto dal debitore. Inoltre, il fabbricato deve avere destinazione cata­stale abitativa. Ne consegue che se il debitore abita in un immobile a uso ufficio la copertura non opera. Non deve però essere una casa di lusso, a prescindere dalla categoria catastale ufficiale, né appartenere alle catego­rie A8 (ville) o A9 ( castelli). Infine, il debitore deve avere residenza anagrafica nell’unità in esame. L’abitazione principale è tuttavia ipotecabile in presenza di un debito a ruolo superiore a 20mila euro. Sempre restando in tema di pignoramenti immobiliari, è stato elevato da 20mila a 120mila euro il limite minimo di importo scaduto in presenza del quale l’espropriazione è ammessa. È inoltre necessario che l’espropriazione sia preceduta dal decorso di sei mesi dall’iscrizione dell’ipoteca. Non è ancora chiaro se le nuove condizioni, molto più favorevoli per il debitore, si applichino anche ai pignoramenti già eseguiti e per i quali la vendita all’incanto del bene non sia ancora avvenuta.

(Il Sole 24 Ore del 12 novembre 2013 – Luigi Lovecchio pag. 2)

 

 

Monza e Brianza – Desio 13/11/2013

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