Il reverse charge scatta sia per l’installazione di impianti su edifici sia per le manutenzioni e riparazioni di questi impianti. Secondo le Entrate, l’inversione contabile si applica all’attività d’impiantistica individuata nella Circolare n.14/E/15 e, di fatto, a impianti, apparecchi o congegni fissi, che formano parte integrante di un edificio. Mentre resta fermo il principio che l’attività impiantistica sui beni mobili sconta il regime ordinario Iva. In un tentativo di semplificazione, e pur andando oltre il dato normativo, l’Agenzia ha “coinvolto” nel meccanismo dell’art.17, co.6, lett. a-ter) d.P.R. n.633/72, anche le prestazioni di manutenzione e riparazione di impianti relativi ad edifici. La Circolare n.14/E/15 elegge, di fatto, come criterio dirimente al fine di comprendere quali attività rientrino nella lett. a-ter), quello della collocazione della prestazione in un determinato codice attività della tabella Ateco 2007, fornendone un’elencazione tassativa.
(Il Sole 24 Ore del 4 maggio 2015 – Matteo Balzanelli e Massimo Sirri pag. 25)
Monza e Brianza – Desio 06/05/2015