La guerra ai finti poveri non risparmierà neanche i controlli in banca. Per combattere la piaga di chi sfrutta le prestazioni agevolate senza averne diritto il nuovo Isee attingerà anche alle informazioni sui risparmi che potranno emergere dai conti correnti. Il ministero del Lavoro ha, infatti, avviato con l’agenzia delle Entrate l’iter per definire la procedura di comunicazione di queste informazioni. In sostanza il Lavoro e l’Amministrazione finanziaria vogliono accendere più di una spia scambiandosi dati e notizie finanziarie sui circa 40 milioni di conti correnti italiani. Il numero-chiave sarà la giacenza media: ossia l’importo mediamente presente nel corso dell’anno sul rapporto finanziario intestato al contribuente. Un indicatore «pesante» dell’effettiva disponibilità del patrimonio mobiliare dei cittadini che presentano la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) necessaria per il calcolo dell’Isee. Il restyling di tutto il sistema di “attestazione” della situazione economica – arrivato al traguardo dopo quasi due anni dall’operazione avviata con il decreto salva-Italia (DL 201/11) – punta a rafforzare notevolmente il sistema dei controlli sull’indebito accesso alle prestazioni agevolate, come per esempio asili nido, mense scolastiche e in molti casi anche sui ticket sanitari.
(Il Sole 24 Ore del 28 marzo 2014 – Marco Mobili e Giovanni Parente pag. 39)
Monza e Brianza – Desio 28/03/2014